Angelo Siciliano -matita-
"matti del peese".

  I Matti del paese di Angelo Siciliano


 


Tramonto Ripa della Conca
foto:Sonia D'Addona

Omosessualità e incesto nella civiltà contadina di A. Siciliano


Ma che cos’è la mattìja o paccìja? È la follia, la pazzia, ossia una grave alterazione mentale di una persona che, a prescindere dal sesso, dal ceto sociale d’appartenenza, o categoria professionale, assume un comportamento strano, stravagante, assurdo, incomprensibile, irresponsabile, eccessivo e talvolta violento. Insomma il matto non sa dar conto né rispondere dei suoi atti o misfatti. E chi lo osserva dal di fuori, di quel comportamento ne coglie gli aspetti alterati, la diversità e si rende conto che lì qualche rotella non funziona. (continua)

La diversità nei comportamenti sessuali era vissuta senza eccessivi drammi ma non era così per l’incesto. Se per gli animali selvatici il sesso è una pratica finalizzata essenzialmente alla procreazione, circoscritta ai periodi di fertilità della femmina, così non è per gli umani. Tra l’altro costoro, ricorrendo all’inseminazione artificiale o all’impianto nell’utero di embrioni ottenuti in laboratorio, possono procreare senza fare sesso. E la stessa cosa succede ormai anche per gli animali domestici di grossa taglia, fatti oggetto d’allevamento industriale, selezionato e intensivo. (continua)

 



Il "casino di Stiscia" dipinto da Angelo Siciliano

 IL CASINO DI STISCIA


 

"la battaglia di Montecalvo" del 1496
dipinto di A. Siciliano.

LI ‘NFRANZISATI


 

È un’antica, straordinaria e malconcia costruzione rurale a quadrilatero, con quattro torri esagonali disposte ai quattro angoli, in contrada Marinella, nel territorio di Montecalvo Irpino. Dal suo aspetto se ne deduce una qualche somiglianza con Castel del Monte, fatto edificare da Federico II tra il 1240 e il 1250, nel territorio dell’attuale comune di Andria in Puglia, che si presenta però ottagonale con otto torri esterne, anch’esse ottagonali, una per ogni angolo.(continua)
 

Almeno due elementi di questo mio testo, la sifilide e la filastrocca di Agnese, fanno ipotizzare il contatto dei munticalvulìsi, dall’antico nome del paese Montecalvoli, con i francesi. Che un incontro ravvicinato sia avvenuto nel luglio del 1496, lo scrive Francesco Guicciardini nella sua “Storia d’Italia”, edita in tre volumi da Einaudi nel 1971. Infatti, lo scontro militare tra Carlo VIII, re di Francia, e Ferdinando II d’Aragona, re di Napoli, avvenne proprio ai piedi del monte, tra Montecalvoli e Casalarbore. Il re francese aveva mire di conquista sul regno di Napoli, che sarebbero fallite, e da qui il saccheggio brutale cui fu sottoposta Napoli, nonostante l’iniziale occupazione pacifica della città e l’accoglienza favorevole della popolazione. (continua)

 

S. o S. per il Trappeto di Angelo Siciliano


 

 

È certamente meritorio che, dopo oltre quaranta anni di totale abbandono, le sinergie pubbliche abbiano deciso di allentare i cordoni della borsa, per elargire i fondi necessari e consentire di salvare, consolidare e ripristinare quanto rimane del castello di Montecalvo Irpino, su cui era il Palazzo ducale, ultima residenza dei duchi Pignatelli. Ciò che è rimasto di questa struttura medievale e dei rimaneggiamenti successivi, probabilmente lo si deve a chi progettò i muri inclinati a mo’ di contrafforte, contro cui nemici umani e naturali, come terremoti ed agenti atmosferici, si sono accaniti per secoli, senza averne ragione. [continua]
 

Angelo Siciliano è  giornalista pubblicista dal 1989.
Scrive articoli e talvolta pubblica anche disegni su alcune riviste:
U.C.T., Arte e Arte, Rene & Salute, JUDICARIA.
Collabora da anni con la D’Ars di Milano, per l’arte contemporanea,
con articoli su quotidiani e riviste.

Indirizzo:
Angelo Siciliano 
Loc. Zell n.22
38.050 COGNOLA (TN)  Tel.   0461-23.16.87

 

 Poesia

di Angelo Siciliano,

tratta da
 Lo zio d’America, edito nel 1988 dall’editore Menna di Avellino.

 

 

 

 Idea per un museo dei Mestieri e della civiltà contadina in Irpinia

 VIAGGIO CULTURALE ED ENOLOGICO CON LA CONFRATERNITA DI  TRENTO