SI È FATTO GIORNO
Si è fatto giorno al paese
il gallo ha già cantato.
È lunga la giornata
non arriva mai la sera
e quando è notte
è così lunga la nottata
che non fa mai giorno.
Così è quando è troppa
la fatica sotto il sole
o l’ozio non appaga
sotto il pergolato
e la notte ci si gira,
ci si volta dentro il letto
e non si prende sonno.
Zell, 8 maggio 2005
Angelo
Siciliano
SENESCENZA
ITALICA
S’è invecchiata l’Italia
senescente come il suo parco auto
che c’ammorba e dilata
il buco dell’ozono
da cui i Santi ci spiano
e non osano maledirci
ma non ci benedicono.
I naviganti non trovano più
porti di ragazze
a sperimentare le promesse.
I poeti esauriti i temi
sublimi sciamano sul rumine
al parterre dello psico-soma
e il poetese logoro.
Krotone, 20 maggio 2005
Angelo
Siciliano
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OLTRE I RIFLETTORI
Per Giovanni
Raboni
Vorrei vederti
ora,
Raboni di nome
Giovanni,
star della
critica sui giornali
chi più ti
nomina senza
lubrificati
ingranaggi
cavalli di Troia
o di Frisia
specchietti
d’allodole
che la qualità
del verso
non sempre paga
seppure stai nel
Famedio
mentore il
Foscolo?
tra innominati
meneghini
chissà piloti
pur’essi di premi
e quant’altri
inghippi plebei
a me fu
soffiato,
forse pure ad
altri,
il Thiene ’94 e
mi si disse
per tua
intercessione
e la burocratica
Morte
è una congela
poesie?
E la tua, la tua
poesia
te la leggono
adesso
o il torto
vigliacco
te lo si rende
giusto oggi
con simulato
coraggio?
Ecco, io ti
proporrei,
Johannes
cognomato Raboni,
se tu hai un
voto celato
proverei a
sciogliertelo
con circospetta
cautela,
alla mia vanità
svaporata.
Zell, 25 marzo
2005
Angelo Siciliano
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