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Produzione letteraria
VERSI BIOLOGICI
POESIE IN LINGUA
TRENTO
ANNO 1977 |
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TRA L'ALBERO DI GIUDA E QUELLO
DEL PERDONO
RACCOLTA DI
POESIE IN LINGUA
TRENTO
ANNO 1987
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LO
ZIO D'AMERICA
Nel 1988 pubblica, presso l’editore Menna di Avellino, un libro di
160 pagine scritto a Zell (TN), Lo zio d’America, con testi vari in
dialetto e traduzione a fronte, che è presentato prima al Sud e poi
a Trento, presso la locale facoltà di Lettere. Mario Sorrentino, nel
suo intervento, scrive che Siciliano sta “tentando un’operazione di
salvataggio culturale veramente sconvolgente per la storia poco
conosciuta della nostra etnia irpina”.
POESIE, CUNTI, NENIE BALLATE E
DETTI
IN DIALETTO DI MONTECALVO IRPINO (AV)
CON UNA RACCOLTA DI MALEDIZIONI ED ILLUSTRAZIONI DELL'AUTORE
PRESENTAZIONE DI MARIO
SORRENTINO
TRADUZIONE IN ITALIANO A FRONTE
ANNO 1988
CASA EDITRICE MENNA AVELLINO
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Controparole
Nel 1993 è inserito nell’antologia
CONTROPAROLE, di 13 poeti trentini contemporanei, curata da
Giuseppe Colangelo per le edizioni Arca di Trento.
La radio della sede Rai di Trento gli
dedica, nel 1994, un’ora di trasmissione per la sua poesia in lingua
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DEDICHE
RACCOLTA DI POESIE
IN LINGUA
CALLIGRAMMI,
EPIGRAMMI, EPIGRAFI CON INCRESPATURE
BARBARICHE
TRENTO
ANNO 1994 |
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TEMPI MODERNI
Nel 2001 è stato
accolto nell’antologia Tempi Moderni, raccolta di poeti
contemporanei delle varie regioni d’Italia, edita da Libro Italiano
World di Ragusa.
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FERMENTI: La critica del Prof. Giuseppe D'Errico
Il
volume 7 di FERMENTI, l’antologia di poeti italiani contemporanei
edita dal Libro Italiano World- Ragusa-2004-e12, accoglie quindici
liriche di Angelo Siciliano, distinte tutte da una dolente visione
della vita e da una tormentata coscienza dell’uomo scorto nel
turbinoso fluire della storia.Il poeta coglie nei suoi versi, al di
là del cangiante alternarsi dei fenomeni in cui si proietta e
sovente si smarrisce la nostra vita, la trama segreta ed essenziale
che interessa l’eterno e il caduco, il divino e l’umano, l’ideale e
il reale in un dramma che sempre si rinnova e ripropone, nuovo ed
antico al tempo stesso, aperto ad accogliere le sempre rinascenti
illusioni umane di eternità ed onnipotenza.Tutto è luce, allora, ai
nostri occhi che, però non l’intendono più perché, ignari
dell’ombra, non hanno più la consapevolezza e la coscienza del
limite; vale a dire che tutto ci è chiaramente comprensibile eppure
tutto ci resta arcano ed ignoto.Il divino si fa storia ( vedi le
liriche ARCHEOLOGIA DIVINA- PADRE E MADRE ) e la storia volge alla
SCRISTIANITA’ e al MERCATO DELLE PULCI, altre due liriche, mentre
nell’ARCHEOLOGIA DEI RIFIUTI e in GROVIGLIO ANTICO si ripropongono
echi lontani di vita che spengono in orizzonti senza più cielo. Il
mito remoto ( vedi la lirica DOPO IL RATTO D’EUROPA), colmo di
sangue e di pena, è alla radice di un secolo “lungo più di un incubo
infinito” ( si veda la lirica XX° SECOLO) e LA GUERRA è generatrice
di morti senza una vera ragione (“Per chi?....Per cosa?), mentre
nella lirica COZZARE DI STELLE, in un universo sconosciuto forse
proprio perché esplorato e scoperto, un PIONEER 10 va “ad incontrare
non si sa” chi, e l’uomo tragicamente si illude di aver conseguito
l’eternità con la clonazione. Una riflessione esistenziale unitaria
e, come si vede, accorata e disincantata, si fa per questa via canto
di dolente umanità, e le immagini richiamate non lusingano o
brillano ma dicono e suggeriscono verità a lungo ignorate. Queste
poesie, invero, sono colme di un pensiero che non solo discetta
razionalmente ma medita e soffre, riflette e comprende, intende ed
ama.
Il canto che nasce è sintesi di vita ed in questa sintesi è il suo
messaggio lirico più vero e più significativo per l’uomo di oggi
dimidiato tra un amaro scoramento di essere ed un inconfessato sogno
di amore e di bontà sotto cieli infiniti.
Giuseppe d’Errico |
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ANGELO
SICILIANO
TRITTICO
DELL’ABBONDANZA
Tre poesie alla Madonna dell’Abbondanza
una in lingua e due in dialetto irpino di metà
Ottocento
probabilmente lo stesso che si parlava a
Montecalvo Irpino
nel Settecento, secolo di San Pompilio Maria
Pirrotti
devoto di Mamma Bella dell’Abbondanza.
fotografia Franco D'Addona
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