Il dito nella pipa |
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Nota Questa pipa in terracotta probabilmente è del Novecento. La falange del dito, invece, potrebbe appartenere ad una persona della preistoria o dell’epoca romana, la cui tomba era in contrada Costa della Menola, un sito frequentato già nell’età del Bronzo. Qui alcune tombe sono state distrutte nel tempo per la coltivazione della terra o per l’edificazione di qualche casa. Se questa ipotesi è corretta, questa persona non conobbe il tabacco che fu introdotto in Europa dopo la scoperta dell’America, avvenuta nel 1492. La paura dei “morti che tornano”, era una credenza diffusa tra i nostri avi. Parlare dei morti non era un tabù, ma parlarne male poteva indurli a tornare dall’Aldilà per accecare nel sonno, con un ossicino, colui che aveva espresso considerazioni negative nei loro riguardi. Anche nella tarda età romana e all’inizio del medioevo c’era la paura dei “revenants”, cioè di “coloro che ritornano”. In alcune tombe a inumazione, a Baggiovara di Modena e a Casalecchio di Reno presso Bologna, sono stati trovati alcuni scheletri mancanti di arti e della testa. Infatti questa credenza poteva indurre i vivi a consumare dei riti macabri, come la mutilazione rituale post mortem del cadavere, per evitare che tornasse dall’aldilà e rivendicasse di riprendere la propria posizione sociale e familiare, e il possesso dei propri beni. |