I CARABINIERI A TRENTO PER IL XVI°
RADUNO NAZIONALE
La sfilata
Il
15, 16 e 17 aprile 2005 si è svolto a Trento il XVI raduno nazionale
dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri (ANC).
Era stato
preparato per tempo, dal Comitato organizzatore, un programma fitto e
vario che prendeva avvio, da sabato 9 aprile, con l’inaugurazione presso
il Castello del Buonconsiglio di una mostra d’arte, in cui erano esposte
al pubblico le opere d’arte sacra rubate, principalmente nelle chiese, e
ritrovate grazie all’attività investigativa dello speciale nucleo dei
carabinieri che opera in questo settore.
Venerdì
15, dopo l’incontro dei rappresentanti dell’ANC con le autorità
politiche provinciali, si sono tenuti la cerimonia d’inaugurazione della
Caserma, sede del Comando Compagnia CC, con il concerto della Fanfara
del 3° Battaglione Carabinieri Lombardia a Riva del Garda e il Concerto
della Banda dell’Arma dei Carabinieri a Rovereto.
Sabato
16, purtroppo, la pioggia ha disturbato l’attuazione del programma che
prevedeva il lancio di paracadutisti, l’esibizione del gruppo cinofili e
rocciatori. La Santa Messa, che era prevista all’aperto, nello Stadio
Briamasco di Trento, si è dovuto celebrarla in Duomo, dove ha officiato
l’arcivescovo Bressan. In seguito l’emittente Telepace l’ha trasmessa in
Mondovisione.
Sabato
sera a Trento, capoluogo di una provincia ricca di storia e cultura, ma
anche di bande musicali e cori polifonici, presente il comandante
dell’Arma, il generale Luciano Gottardo, la Banda dell’Arma dei
Carabinieri si esibiva nel Teatro Sociale gremito di pubblico, che
applaudiva calorosamente l’esecuzione di brani d’opere liriche,
sinfoniche e allegre marce, come quella di Radetzky che chiudeva la
serata.
Domenica
17, il tempo è stato clemente e Trento, terra degli alpini –
personalmente ricordo il loro oceanico e festoso raduno nazionale della
fine degli anni Settanta –, si è potuta stringere attorno ai 50.000
radunisti che, partendo da Piazza Dante, attraversavano Via Belenzani e
confluivano in Piazza Duomo dove suonava la Fanfara del 3° Battaglione
Carabinieri Lombardia ed era stato allestito il palco d’onore per le
autorità.
Centinaia
le sezioni dell’ANC provenienti da tutta l’Italia, in rappresentanza di
regioni, province e comuni, e anche dall’estero sfilavano con bandiere,
striscioni e stendardi.
Ma a
sfilare non erano solo i carabinieri in pensione, con la loro divisa
differente da quella dei carabinieri in servizio. Sfilavano anche tante
signore e ragazzini, certamente parenti dei radunisti. Alcuni ragazzini,
maschi e anche femmine, sfilavano come mascotte in perfetta divisa di
carabinieri. Anche un cagnolino, accanto alla sua padrona, sfilava con i
simboli distintivi dell’Arma.
Sfilavano
con i propri striscioni, anche le signore del gruppo delle Benemerite,
che sono cosa diversa dalla Benemerita che è l’Arma dei carabinieri.
Erano
tantissimi i sindaci che accompagnavano le sezioni dei propri comuni
d’appartenenza.
Tante le
sezioni in rappresentanza della Toscana, con in
testa
Carabinieri Paracadutisti.
Per il
Trentino sfilavano i sindaci di tutti i comuni della provincia con i
relativi gonfaloni, accompagnati dai comandanti delle locali stazioni
dei carabinieri.
Fedeltà e
abnegazione, orgoglio d’appartenenza, spirito di corpo, senso del
dovere, unione coesa tra congedati e militari in servizio, fusione tra
carabinieri di ieri e quelli di oggi radicati al passato ma proiettati
al futuro, sono tutti connotati autentici e imprescindibili degli
appartenenti all’Arma e resta sempre attuale ciò che diceva il generale
Dalla Chiesa: «Si nasce con gli alamari cuciti sulla pelle.».
Questo
raduno ha mostrato la capacità dei carabinieri di sapere aggregare
attorno a sé la gente. E la gente ha risposto con entusiasmo a questa
festa mostrando la propria riconoscenza per l’Arma, per ciò che essa
rappresenta sul territorio in termini di prevenzione e controllo, ma
anche di sicurezza per i cittadini.
Il palco
delle autorità era gremito. Da Roma erano arrivati il ministro della
difesa Antonio Martino e quello per i rapporti con il Parlamento Carlo
Giovanardi che, da ex carabiniere, non si lasciava sfuggire l’occasione
per sfilare col gruppo dei radunisti suoi concittadini.
Le
autorità locali presenti, dal Sindaco di Trento Pacher al Presidente
della giunta provinciale Dellai e agli altri due Presidenti Magnani e
Bezzi, avevano parole d’apprezzamento per la manifestazione e per
l’opera che i carabinieri svolgono sul territorio.
Il
senatore Marco Boato rimarcava che oggi l’Arma dei Carabinieri è
sinceramente democratica; sono lontane le ombre legate al terrorismo
altoatesino degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, ed è
significativo che da Laives (BZ) ora partano carabinieri in missione di
pace.
Il
Commissario del governo, Alberto De Muro, in un’intervista ringraziava
la città di Trento per il calore e l’affetto con cui ha accolto i
partecipanti a questa bellissima manifestazione.
A
chiusura della sfilata veniva comunicato che l’8 giugno prossimo, a
Piazza di Siena a Roma, ci si ritroverà per la festa nazionale dell’Arma
dei Carabinieri, mentre il XVII raduno nazionale del 2006 si terrà a
Bari.
Breve storia dei Carabinieri, dell’ANC
e delle Benemerite
L’Arma dei Carabinieri
Quella
dei carabinieri è la più antica delle nostre cinque armi. Fu fondata a
Torino nel 1814 sotto Vittorio Emanuele I re di Sardegna.
Con
l’unità d’Italia, divenne la prima arma del nuovo esercito nazionale e
nel 1864 si guadagnò l’appellativo di Benemerita.
La sua
storia s’intreccia con le più importanti vicende storiche del nostro
paese. Partecipò alle guerre d’indipendenza e famosa rimane la sua
carica di Pastrengo. Prese parte alla guerra di Crimea distinguendosi
nella battaglia della Cernaia. Represse il brigantaggio nelle regioni
meridionali. Partecipò sia alla prima che alla seconda guerra mondiale.
Prese parte anche alla Resistenza e alla guerra di liberazione ed ebbe
i
suoi caduti. Da ricordare il gesto eroico di Salvo D’Acquisto, elevato
in seguito agli onori degli altari.
Resta la
macchia del 1964, vale a dire lo scandalo SIFAR del presunto golpista
generale De Lorenzo, che rappresentò qualche rischio per la nostra
democrazia e innescò preoccupazioni, infiniti dibattiti e polemiche
politiche.
L’Arma
dei Carabinieri partecipa a garantire la sicurezza in Italia, svolgendo
le proprie funzioni di mantenimento dell’ordine pubblico, prevenzione e
repressione dei reati con proprie stazioni in buona parte dei comuni
italiani e in concorso con altre forze di polizia, quali Polizia di
Stato, Corpo di Guardia di Finanza e anche Polizia Penitenziaria e Corpo
forestale dello Stato.
Ha propri
nuclei operativi specializzati in tanti settori: investigativi,
antisofisticazioni, tutela del patrimonio artistico e culturale,
antidroga, investigazioni scientifiche ecc. Ha un proprio servizio aereo
dotato di elicotteri, un centro subacqueo e un servizio navale, con
unità costiere e d’altura. Ha un battaglione paracadutisti e reparti
presso la Nato. Ha un centro cinofilo. Ha un proprio centro sportivo per
lo sci, scherma, tiro a segno, pentathlon, judo e karatè. Comprende i
Corazzieri, che sono le guardie del Presidente della Repubblica
italiana.
L’Arma
dei Carabinieri partecipa, nell’ambito di accordi sovranazionali, anche
ad organismi militari interforze o di polizia internazionali per
mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale nelle aree
d’intervento, e realizzare in esse condizioni di sicurezza ed ordinata
convivenza. Tali aree sono Bosnia-Herzegovina, Kosovo, Albania,
Etiopia-Eritrea, Afganistan e Iraq. Ha subito gravi perdite come
nell’attentato di Nassirya.
In
attuazione dell’Accordo di Schengen, l’Arma ha sviluppato proprie linee
d’indirizzo miranti all’intensificazione dello scambio d’informazioni
sui fenomeni criminali emergenti, al traffico di stupefacenti,
all'individuazione delle migliori procedure operative di contrasto, alla
diffusione delle esperienze investigative rivelatesi di maggiore
efficacia e alla formulazione di proposte per rendere omogenee le
legislazioni nazionali.
Nell’ambito della cooperazione internazionale militare, mirante a
consolidare la stabilità internazionale per meglio garantire la
sicurezza nazionale, l’Arma ha stipulato l’accordo FIEP (acronimo
composto dalle iniziali dei primi quattro Paesi firmatari: Francia,
Italia, Spagna e Portogallo) cui aderiscono anche la
Gendarmeria Nazionale francese
e la
Guardia Civile spagnola,
la Guardia Nazionale Repubblicana portoghese, la
Gendarmeria turca,
la
Koninklijke Marechaussée olandese
e la Gendarmeria
Reale marocchina.
Ha sottoscritto accordi tecnici bilaterali
con la
Gendarmeria rumena,
le Truppe Militarizzate Interne dell'Ucraina,
le
Forze Armate del Qatar
e la Gendarmeria Nazionale
Argentina, sempre nell'ottica di ampliare le esperienze di cooperazione
in materia d’addestramento, formazione dei quadri, sistemi informatici,
pubbliche relazioni e rapporti con il pubblico.
L’Associazione Nazionale Carabinieri
L’Associazione
Nazionale Carabinieri fu costituita a Milano nel 1886 come “Associazione
di Mutuo Soccorso tra congedati e pensionati dai Carabinieri Reali”, con
l’obiettivo di rinsaldare i vincoli d’attaccamento all’Arma e dare un
aiuto tangibile a chi si fosse trovato in difficoltà. Da essa si sarebbe
arrivati in seguito all’associazione che oggi conosciamo, con sezioni su
tutto il territorio nazionale e anche all’estero.
Sono
1696 le sezioni dell’ANC
sul territorio nazionale. All’estero le sezioni sono 24:
Canada (Montreal, Ottawa, Toronto, Vancouver, Calgary), Brasile (San
Paolo, Valença), Uruguay (Montevideo), Argentina (Buenos Aires,
Rosario), Australia (Adelaide, Perth, Sydney, Melbourne), Gran Bretagna
(Londra), USA (New York, Boston), San Marino, Francia (Parigi), Belgio
(Bruxelles), Sud Africa (Johannesburg), Svizzera (Lugano, San Gallen)
Germania (Saarbrucken).
Gli iscritti
sono
circa 205.000, di cui circa
1.000 all'estero, in congedo dall’Arma o familiari simpatizzanti.
I carabinieri
in servizio sono oltre
115.000 e il Comandante Generale
dell'Arma, a norma dell'articolo 1 dello Statuto, è presidente onorario
dell'Associazione.
Le
cariche sociali sono assunte su base volontaristica e sono tutte
elettive.
L’Associazione è apolitica e i suoi scopi sono: promuovere e cementare i
vincoli di cameratismo e di solidarietà fra i militari in congedo e
quelli in servizio dell’Arma, e fra essi e gli appartenenti alle altre
forze armate ed alle rispettive associazioni; tenere vivo fra i soci il
sentimento di devozione alla Patria, lo spirito di corpo, il culto delle
gloriose tradizioni dell’Arma e la memoria dei suoi eroici caduti;
realizzare,
nei limiti delle possibilità, l'assistenza morale, culturale, ricreativa
ed economica a favore degli iscritti e delle loro famiglie.
I soci
dell’ANC si distinguono in effettivi e simpatizzanti.
Sono soci
effettivi i militari, anche d’altre Armi, Corpi e servizi, che prestano
o hanno prestato servizio nell’Arma dei Carabinieri.
Sono soci
simpatizzanti i familiari maggiorenni, d’ambo i sessi, che siano
discendenti o congiunti di militari in servizio o in congedo dell’Arma
dei Carabinieri.
Chi
desiderasse iscriversi, può consultare l’elenco "L’ANC in Italia e
all’estero" ed individuare la sezione competente sul comune di residenza
o domicilio e prendere contatto con i dirigenti della stessa.
Per
l’iscritto vi sono alcuni vantaggi ma è tenuto ad indossare,
per le occasioni ufficiali, l’uniforme
sociale così composta: bustina, che
può essere sostituita dal basco (nero, cremisi, rosso a seconda delle
specialità in cui si è prestato servizio attivo), sulla quale deve
essere applicato il fregio e il grado rivestito (soci effettivi);
sopracolletto con Alamari (senza stellette) (soci effettivi); pantaloni
grigi; camicia azzurra; cravatta sociale; giacca bleu, con logo di panno
o metallo applicato sul taschino; scarpe nere.
Ma l’ ANC,
da alcuni anni, non è più solo manifestazioni
intese a favorire i sentimenti di devozione alla Patria, la solidarietà
con le Forze Armate, lo spirito di Corpo, la memoria dei Caduti. Al suo
interno è cresciuta la coscienza civile ed essa ha saputo avviare e
consolidare nel
tempo
un’intensa e crescente attività di volontariato. È cresciuto il suo
impegno nel sociale e sono oltre 50.000 gli iscritti che fanno i
volontari in svariati settori: musei e aree archeologiche, biblioteche,
protezione civile, assistenza anziani, portatori di handicap e persone
in stato di bisogno, assistenza all’esterno delle scuole, prevenzione incendi
e inquinamento ambientale, assistenza nei centri d’accoglienza per
immigrati, ricerca persone con nuclei cinofili, telefono amico,
assistenza ambulanza, cura dei monumenti, ripristino sentieri boschivi,
ripulitura spiagge, assistenza all'interno degli ospedali, raccolta cibo
e indumenti ecc.
I suoi
volontari sono intervenuti nelle emergenze causate dalle calamità
naturali: terremoto in Umbria e nelle Marche del 1997,
l’alluvione in Piemonte e la frana di Sarno
del 1998, la missione italiana in Kosovo e Albania del 1998-1999,
l’alluvione di Soverato e l’esondazione del Po nel Nord Ovest del 2000.
L’ANC ha
saputo adeguarsi ai tempi e ha sviluppato le sue potenzialità
conquistandosi credibilità presso la società civile e ha ricevuto
numerosi attestati di benemerenza da istituzioni pubbliche e private, di
cui uno dal Presidente della Repubblica.
Le Benemerite
Il gruppo
delle Benemerite dell’Arma, nato solo da qualche anno, è un’associazione
femminile, i cui iscritti sono familiari dei
militari in servizio o in congedo dall’Arma dei Carabinieri, e ha sede
presso l’ANC.
Le
Benemerite partecipano alle manifestazioni dell’Arma e dell’ANC.
Fanno
mutuo soccorso tra i soci anziani e i loro familiari bisognosi
d’assistenza.
Collaborano con i servizi sociali dei comuni d’appartenenza, coadiuvano
le polizie municipali nella tutela della
quiete pubblica, anche con funzioni di prevenzione dei fenomeni
collegati alla pedofilia ed allo spaccio di droga, nonché del decoro
cittadino e del rispetto dei regolamenti comunali.
Tengono sotto
osservazione i comportamenti irregolari, ripetitivi e diffusi, in
particolare nelle aree circostanti le strutture scolastiche e nelle
principali aree a
verde pubblico dei centri
abitati, per individuare potenziali atti illeciti.
Zell, 4 maggio
2005 Angelo Siciliano
(www.angelosiciliano.com)
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